Nel caso in cui l'opposizione del beneficiando sia rivolta alla persona dell'amministratore, occorre tenere conto della volontà espressa dall'interessato (verificando se sia più o meno lucida, condizionata, influenzabile, ancora attuale) e avere esclusivo riguardo alla sua cura e ai suoi interessi (art. 408, comma primo, c.c.).
Il giudice tutelare può nominare un amministratore di sostegno diverso da quello designato dall'interessato mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata ex art. 408, comma secondo, c.c, o da quello da lui proposto nel ricorso introduttivo, ma soltanto per gravi motivi (art. 408, commi terzo e ultimo, c.c.). Per "gravi motivi" si intendono le gravi e accertate ragioni riferite alla figura dell'amministratore (probabile incapacità gestionale o disinteresse nella cura della persona, conflitto di interessi, incapacità di relazionarsi con il beneficiario, pregresso compimento di atti in frode a questi, conflitto parentale, ecc.), senza che possa avere il sopravvento il mero sospetto senza riscontri concreti, il "capriccio" familiare o il favor verso l'amministratore di sostegno professionista, favor che non trova alcun fondamento nella normativa, la cui ratio si pone in deciso contrasto con la professionalizzazione dell'amministratore di sostegno.
Il giudice può altresì adottare successivamente "gli opportuni provvedimenti", ossia rimuovere l'Ads, sostituendolo con altri, in caso "di contrasto, di scelte o di atti dannosi ovvero negligenza per perseguire l'interesse o nel soddisfare i bisogni o le richieste del beneficiario" (art. 410, comma secondo, c.c.) e nell'ipotesi in cui l'amministratore abbia abusato dei suoi poteri, si sia dimostrato inetto nell'adempimento di essi, sia divenuto immeritevole dell'ufficio per atti anche estranei o sia divenuto insolvente (art. 384 c.c., richiamato dall'art. 411, comma primo, c.c.).
Anche nell'ipotesi di sostituzione (rectius, di rimozione) dell'amministratore "in corso d'opera", laddove vi sia contrasto con il volere del beneficiario andrà verificato l'esclusivo interesse di quest'ultimo, valutando l'operato dell'Ads nel suo complesso e, in particolare, se abbia trascurato la cura dell'amministrato o se gli abbia cagionato danni patrimoniali, o se, più in generale, non abbia perseguito i suoi interessi, né soddisfatto i suoi bisogni o le sue aspirazioni.