Prima differenza, fra tutte, è la finalità. Sia il compenso che l'equa indennità attribuiscono, a chi li riceve, un'entrata economica, ma diversa è la ragione sottesa all'emolumento.
Si può definire compenso l'onorario ovvero la retribuzione che spetta ad un soggetto che ha reso una prestazione professionale. Si parla, in questo caso, di rapporto sinallagmatico fra le parti poiché, in cambio del incarico svolto, il committente corrisponde al prestatore un quantum e ciò a titolo, per l'appunto, di compenso.
All'opposto, l'indennità – e ciò soprattutto nell'ambito specifico della materia di cui ci si occupa –, è liquidata in favore dell'amministratore di sostegno a titolo di ristoro, sia per l'attività che per l'assistenza prestata da questi, a favore del beneficiario.
Nel concreto, l'indennità è finalizzata, da un lato a ristorare l'amministratore di sostegno delle spese sostenute nelle more dell'incarico e, dall'altro, a compensare economicamente il patrimonio dello stesso riguardo al tempo sottratto ad altre attività.
L' indennità, quindi, in comparazione con l'onorario, assume un carattere totalmente compensativo e non – a differenza del secondo - remunerativo (Corte Cost. Ord. 6 dic. 1988, n. 1073).