Il primo criterio è, come visto, la volontà del beneficiario. Qualora egli non sia in grado di compiere alcuna scelta, sarà l'ads, investito dei compiti di cura personae, a valutare e a sottoporre al giudice tutelare l'opzione reputata migliore per il Beneficiario.
Sarà, beninteso, la considerazione del best interest del beneficiario a condurre l'ads nella valutazione: l'amministratore avrà riguardo a tutte le circostanze del caso per decidere ove collocare l'interessato, ossia le necessità di assistenza, le modalità di cura, l'organizzazione interna della struttura, l'eventuale vicinanza a parenti o amici che possano visitarlo, etc. Nella realizzazione del best interest spesso si pone anche il problema dei costi e delle rette di ricovero in struttura, ed inevitabilmente la scelta andrà compiuta tenendo conto di tale imprescindibile elemento.
I parenti non possono interferire nelle scelte dell'ads, ma nel caso in cui i rapporti con i familiari siano buoni è assai opportuno consultarli, nell'interesse del beneficiario, in quanto possono fornire utili indicazioni per la realizzazione del miglior progetto di vita dell'amministrato.